Mergozzo, tra le Acque più Pulite d’Italia
Lago di Mergozzo, lo specchio blu del Verbano Cusio Ossola
Il Lago di Mergozzo è uno dei bacini d’acqua più puliti e limpidi d’Italia, che offre una vasta gamma di attività per sportivi e famiglie.
Il Lago di Mergozzo è uno dei bacini d’acqua dolce più puliti di tutta la penisola italiana. Situato in Piemonte, nella zona del Verbano Cusio Ossola, questo bacino si trova molto vicino al Golfo Borromeo, dove si ubica il paese di Mergozzo che dà il nome a questo specchio d’acqua. Quali sono le caratteristiche del Lago di Mergozzo e le attività che offre per i turisti?
Storia e conformazione geografica
In passato il Lago di Mergozzo costituiva il lembo più occidentale del Lago Maggiore, ovvero il Sinus Mergotianus. Le continue inondazioni e alluvioni del fiume Toce hanno però dato origine a uno strato di terra che ha diviso i due bacini d’acqua, portando alla formazione del Lago di Mergozzo, diviso dall’originario bacino. Il lago rimane però ancora oggi collegato con il Lago Maggiore grazie a un canale di 2,7 chilometri.
Una delle caratteristiche principali del Lago è il fatto che le sue acque siano fra le più limpide e pulite d’Italia. Questa peculiarità è dovuta alla mancanza di complessi industriali sulle rive, al divieto di utilizzo di barche a motore e una rete fognaria che non scarica nel bacino.
Relativamente alle caratteristiche strutturali, il bacino è lungo al massimo 2,5 chilometri, mentre è largo poco più di 1 chilometro. Le sue acque raggiungono una profondità massima di 74 metri, per un volume d’acqua totale di quasi 90 milioni di metri cubi. Nel Lago di Mergozzo confluiscono altri corsi d’acqua, fra cui:
- il rio Rascina;
- il rio Valle dei Noci;
- il fiume Toce.
Cosa si può fare al Lago di Mergozzo?
È molto amato dai turisti nazionali e internazionali per via delle sue caratteristiche acque. Il bacino è il luogo ideale per coloro che amano praticare sport acquatici, come la canoa, il kayaking, il windsurf e la pesca sportiva. Chi invece non predilige l’attività fisica potrà comunque trovare nel Lago di Mergozzo un posto perfetto per rilassarsi e passare una giornata lontani dal caldo: lungo le rive del bacino sono infatti presenti numerose spiagge, dove potersi tuffare nelle limpidissime acque del lago.
Tra le varie spiagge presenti si possono citare:
- spiaggia libera di sabbia La Quieta, dalla parte di Verbania;
- spiaggia libera di sabbia Continental, sempre nella zona di Verbania;
- spiaggia d’erba Piccolo Lago, nel territorio di Verbania;
- spiaggia libera d’erba Lido Pilastri, a Mergozzo;
- spiaggia libera d’erba Portaiolo – La Rustica, sempre a Mergozzo.
Le spiagge del Lago sono ideali anche per le famiglie: diverse sono infatti attrezzate con bar, zone pic-nic, servizi igienici e zone di intrattenimento.
Se, oltre a rilassarsi, si volesse anche fare una piacevole passeggiata, a ovest del Lago di Mergozzo si snoda un sentiero semplice e alla portata di tutti. Stiamo parlando del Sentiero Azzurro, un percorso storico-ambientale che si dirama lungo il versante orientale della montagna Montorfano. Questo itinerario porterà i turisti dal centro abitato di Mergozzo fino al paesino di Montorfano, secondo un percorso ad anello che passa attraverso il bosco.
Borgomanero, l’identità storica e culturale
Borgomanero, storia e attrazioni della città novarese
Borgomanero è la seconda città più importante della provincia di Novara e offre ai turisti un importante passato storico oltre a numerose attrazioni culturali.
Borgomanero è conosciuta per essere la seconda città più importante della provincia di Novara, dopo il capoluogo. La posizione in cui sorge questo suggestivo centro urbano è davvero favorevole: Borgomanero si colloca nella zona settentrionale della pianura novarese, chiusa, a oriente, dai rilievi di Santa Caterina, San Michele e Maggiate e, a occidente, dai monti di Vergano Colombaro e Cureggio. Le caratteristiche geografiche e storiche rendono Borgomanero una cittadina con una forte identità culturale, aperta al tempo stesso alle innovazioni portate dalla modernità.
Borgomanero, conformazione geografica e storia
Il passato storico di Borgomanero vede questa città come il crocevia delle strade che portavano da Novara alla Riviera d’Orta e al Sempione, e da Torino al Lago Maggiore. Fu proprio questa la ragione per cui si decise di edificare questo caratteristico borgo, diventato un punto di riferimento per il commercio piemontese. A livello di impostazione urbanistica e geografica, la città di Borgomanero conserva il modello tardo medievale della crux viarum su cui è stata costruita.
La testimonianza più antica dell’esistenza di Borgomanero risale a uno dei ventitré poderi della corte di Barazzola. Il nome Borgomanero ha però altre origini: la prima denominazione ufficiale del borgo è tratta dalla Chiesa di S. Leonardo che serviva da riferimento per i pellegrini che viaggiavano lunga la Via Francisca. L’episcopato di Novara decise poi di trasformare Borgo S. Leonardo in un caposaldo militare, che divenne poi anche una base per la politica di espansione verso nord. Fu l’allora podestà di Novara, Giacomo Mainero, la figura da cui prese il nome l’insediamento di Borgomanero. La costruzione del nuovo borgo implicò quasi sicuramente lo smantellamento dell’abitato di S. Leonardo, la cui Chiesa si conserva ancora oggi e rimase esterna rispetto alle mura.
Quali sono i monumenti e le attrazioni più importanti di Borgomanero?
Dal punto di vista culturale, Borgomanero offre una serie di attività e di monumenti caratteristici che vale la pena visitare. A dimostrazione del fatto che la città conserva le sue umili origini agricole una delle più importanti attrazioni del luogo è la “Sagra dell’Uva”, una festa popolare dove sfilano carri e bande musicali. Questa celebrazione fu voluta dal podestà Gianni Colombo, che la istituì nel 1936 come ricorrenza per festeggiare il periodo della vendemmia. Mentre in origine la “Sagra dell’Uva” si teneva la terza domenica di settembre, oggi la manifestazione è inserita in un ciclo più ampio di festeggiamenti, che comprende anche il “Palio degli Asini”, e che assume il nome di “Settembre Borgomanerese”. L’iniziativa anima il territorio per quattro settimane intere, acquistando prestigio a livello nazionale.
Ma Borgomanero è conosciuta dai turisti anche per via della Biblioteca Pubblica, gestita dall’Ente culturale che ha sede nella Fondazione Achille Marazza. In questo luogo culturale è presente la sezione speciale di Storia locale piemontese-lombarda, dove si trova la raccolta quasi completa dei libri pubblicati dal ’500 a oggi. Per quanto riguarda invece i monumenti che vale la pena vedere e visitare a Borgomanero si ricordano la statua della Madonna, voluta da Gabriele I d’Este, la Collegiata di San Bartolomeo, la chiesetta di S. Leonardo, il Palazzo d’Este e il castello di Vergano.
Domodossola: perfetto mix tra storia, cultura e shopping
Domodossola, la città circondata da storici e meravigliosi borghi antichi
Domodossola, città piemontese al centro delle sette valli alpine dell’Ossola, è sin dall’antichità il fulcro di una terra di confine, crocevia di diverse culture e di scambi commerciali
Domodossola è un comune piemontese appartenente alla provincia del Verbano-Cusio-Ossola che conta circa 18.000 abitanti e rappresenta il cuore dell’Ossola più autentica.
La posizione di questa cittadina permette di ammirare meravigliose vallate alpine da esplorare: Domodossola si trova infatti nella piana del fiume Toce, tra la frazione Caddo di Crevoladossola ed il Sacro Monte Calvario, con un territorio che si estende tra i 238 e i 2.635 metri sopra il livello del mare.
Storia e passato di Domodossola
In base ai reperti ritrovati nella val d’Ossola, si può affermare che l’area di Domodossola è abitata sin dall’epoca preistorica. Nel corso della sua storia, la città ha avuto diversi nomi, come Oscella, Domus Oxela, Oscela, Oxila e Burgus Domiossula.
A inizio Novecento, con l’apertura del traforo del Sempione, Domodossola diventa una delle più importanti vie per il traffico europeo. Durante la seconda guerra mondiale, la città diventa capitale di una Repubblica partigiana autoproclamatasi indipendente dal dominio dittatoriale. Per il sacrificio della sua popolazione durante la resistenza, la città ha ottenuto una Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Cosa vedere a Domodossola
Oggi Domodossola è una famosa e importante località turistica che attrae italiani e stranieri grazie alle bellezze paesaggistiche e agli edifici storici che si possono visitare non solo in città, ma anche nei piccoli borghi limitrofi della Val d’Ossola, di cui Domodossola rappresenta il punto di partenza ideale. Famoso è il mercato cittadino, che ha origini molto antiche e che si tiene ogni sabato, anche se l’intera città è ricca di negozi grandi e piccoli a cielo aperto.
Domodossola offre quindi il perfetto mix tra cultura, shopping ed enogastronomia di qualità, da gustare nei tanti ristoranti della città.
Il nucleo storico di Domodossola, gioiello culturale di assoluto rilievo a livello nazionale, nei primi anni del 2000 è stato oggetto di un importante intervento di riqualificazione architettonica. Il progetto, attraverso la riqualificazione del sistema murario medievale, ha creato una nuova immagine dell’intero centro storico ed esaltando, allo stesso tempo, gli elementi distintivi delle antiche mura pentagonali. È nato così il “Borgo della Cultura”: ancora oggi parzialmente circondato dalla cinta muraria, questa porzione di città rappresenta un tesoro di architettura e arte, chiuso al traffico dei veicoli.
Assolutamente da visitare è il Sacro Monte Calvario, a due passi dal centro cittadino e nominato nel 2003 Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Nel 1656, due frati cappuccini scelsero il colle Mattarella, che sovrasta Domodossola, per farlo diventare un luogo che ospitasse il Sacro Monte Calvario. Nacque così una serie di dodici cappelle con un apparato decorativo di statue ed affreschi. In cima al colle è posto il santuario ottagonale della Santa Croce.
Un altro simbolo della città è Piazza Mercato, cuore di Domodossola e caratteristica per i portici medioevali a sostegno delle case padronali del XV e XVI secolo.
E da qui in poi sarà un costante viaggio nei suoi dintorni, a partire proprio dalle frazioni e borgate di Domodossola.
Domodossola e gli splendidi borghi limitrofi
Allontanandosi pochi chilometri da Domodossola è possibile ammirare tantissimi piccoli borghi permeati di storia e di bellezza. Tra questi non possiamo non citare il borgo di Canova, riportato agli antichi splendori grazie ad un accurato lavoro di recupero; quello di Crevoladossola, con la Chiesa Romanica dei Santi Pietro e Paolo; Vagna, con la splendida Chiesa dedicata a San Brizio e la sua “Festa dul bambin”, uno speciale “Natale estivo”; il Lusentino, la località più in alta quota di Domodossola, con le piste da sci in inverno e i percorsi escursionistici per la bella stagione. Da vedere poi Anzuno, raggiungibile attraverso un sentiero tra boschi di castagni; Vallesone, un borgo ricco di storia che grazie alle testimonianze sull’economia rurale, riporterà i turisti indietro nel tempo. Infine Trontano offre al visitatore un viaggio nel gusto, grazie ad una delle sagre più amate della Val d’Ossola, quella dedicata al fungo.
Verbania: la perla del Piemonte ricca di giardini e ville
Verbania, la città chiamata “il giardino sul lago”
Verbania e le sue zone limitrofe, sono tra i posti più belli del Piemonte grazie alla vicinanza al lago d’Orta e al Lago Maggiore e al clima temperato.
Nata nel 1939 dall’unione di due comuni, Intra e Pallanza, Verbania è il più grande centro urbano che si affaccia sul Lago Maggiore ed è, dal 1992, il capoluogo della provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Grazie alla ricca presenza di giardini e di splendide ville, la città di Verbania è chiamata “il giardino sul lago”. È composta da diverse località, sia lacustri che collinari, che offrono la possibilità di escursioni per tutti i gusti: sul lago, nell’entroterra, nel Parco Nazionale Val Grande, sul Monte Rosa e nelle Valli Ossolane.
Grazie alla sua privilegiata posizione geografica e al clima, Verbania è oggi una famosa località turistica amata e visitata ogni anno da turisti italiani e stranieri.
Storia e geografia di una città “recente”
Il comune nacque il 4 aprile del 1939 per volontà di Benito Mussolini. Il nome Verbania è un calco del nome latino del Lago Maggiore, Lago Verbanus. Con circa 30.500 abitanti, è il più popoloso centro abitato di tutto il bacino del Lago Maggiore.
Verbania sorge su un promontorio a forma di triangolo al centro del Lago. Il territorio comunale si estende da un’altitudine che va dai 197 metri sul lago ai 693 metri sulla cima del Monte Rosso.
Grazie ai diversi centri di cui è composta, la città di Verbania occupa una superficie molto ampia che si affaccia su un lungo tratto della costa piemontese del Lago Maggiore.
Cosa vedere a Verbania
Sono diverse le ville costruite nel corso degli anni da storiche famiglie nobiliari e ancora oggi restano attrazioni ammirate da turisti italiani e stranieri.
Tra queste, imprescindibile è una visita a Villa Taranto, edificio ottocentesco tra i più belli di Verbania.
Il suo ultimo proprietario, lo scozzese Mc Eacharn , decise di donarla al comune assieme allo splendido giardino, dove convivono migliaia di bellissime specie di piante europee ed esotiche che rendono questa villa una delle principali attrazioni della zona.
Un’altra villa da visitare assolutamente a Verbania è Villa San Remigio che si trova affianco all’oratorio omonimo, costruito nel XII secolo e decorato con magnifici affreschi dall’inestimabile valore storico.
Il centro storico racchiude altri esempi di splendidi edifici storici come Palazzo Dugnani, bellissimo esempio di architettura barocca che ospita il Museo del Verbano e del Paesaggio. Ancora, la Basilica di San Vittore, costruita nello stesso luogo in cui era presente un’antica chiesa cristiana del ‘400. Dopo la proclamazione di San Vittore come patrono di Verbania nel 1992, ha assunto la funzione di chiesa principale della città.
Verbania e gli splendidi paesaggi limitrofi
Nei dintorni di Verbania sono tante le possibilità di scelta di luoghi ed edifici da visitare assolutamente. Non possiamo non citare le Isole Borromeo e tutte le cittadine intorno al Lago Maggiore, come Stresa, da dove partono i battelli per le Isole.
Sul Golfo Borromeo si possono scorgere l’Isola Madre, che pur appartenendo a Stresa è più vicina alle coste di Verbania, e sullo sfondo l’Isola Bella e l’Isola dei Pescatori.
Poco prima della punta del promontorio della Castagnola si trova l’Isolino di San Giovanni, a pochi metri dalla costa e anch’esso di proprietà dei Borromeo.
Eventi a Verbania
Sono tante le manifestazioni che ogni anno ricorrono a Verbania. Molte di queste saranno apprezzate dagli amanti della natura. Grazie al clima della zona, infatti, si svolgono le settimane dedicate al tulipano, all’orchidea, all’azalea, alla camelia che si concludono con il Corso Fiorito, una spettacolare sfilata di carri in fiore che si tiene la prima domenica di settembre.
Durante l’estate si può assistere a concerti, regate, rassegne cinematografiche tenute all’aperto e gare sportive. Eventi che vanno incontro ai gusti di grandi e piccoli, rendendo Verbania una delle più amate mete turistiche del Piemonte e non solo.
Arona, uno dei borghi più belli e accoglienti d’Italia
Arona, il borgo riconosciuto tra i più belli d’Italia
Arona è una delle più conosciute località turistiche del Lago Maggiore, entrata a far parte del circuito del Touring Club Italiano dopo essere stata insignita della bandiera Arancione
Comune piemontese di circa 14.100 abitanti, Arona fa parte della provincia di Novara. Nel suo territorio si trova il Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago, entrato dal 2011 tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Arona è anche il maggior porto del Lago Maggiore.
Grazie alla ricca e diversificata offerta dal punto di vista storico-culturale, alla bellezza dei paesaggi che la circondano e all’attenzione al turista, è la meta indicata per chiunque voglia immergersi nella bellezza e nel relax.
Le antiche origini di Arona e il celebre Sancarlone
Il nome della città deriva probabilmente dalle radici celtiche art (monte) e on (acqua), con il significato di “monte sull’acqua”.
Arona possiede una storia antichissima: reperti archeologici testimoniano l’esistenza di un villaggio su palafitte abitato sin dalla preistoria. Successivamente ha fatto parte del feudo della potente famiglia dei Borromeo: San Carlo Borromeo nacque qui nella prima metà del XVI secolo.
Vescovo di Milano, è ricordato con una statua in rame e bronzo situata poco lontano dal centro e visibile anche dal Lago Maggiore e dalle sponde lombarde di Angera e Ronco: il Sancarlone, detto anche San Carlone di Arona, che rappresenta il più iconico monumento della città.
Imprescindibile è una visita a questo colosso alto circa 35 metri eretto su un colle alle spalle della città. Fu costruito nel 1697 su richiesta del Cardinale Federico Borromeo che voleva dedicare una statua a suo cugino dopo la canonizzazione. Ha addirittura ispirato un’opera famosa in tutto il mondo: la Statua della Libertà.
L’interno del San Carlone è visitabile: ci sono infatti due scale che portano in diversi punti della testa, dove possono salire, a turni, un massimo di 6 persone che potranno ammirare da questa speciale posizione il fantastico panorama del lago.
Cosa vedere ad Arona
La città di Arona è situata sulla sponda piemontese del Lago Maggiore ed è attraversata dal torrente Vevera, che qui sfocia nel lago. La maggior parte del territorio comunale è di tipo collinare ed è ricoperto da boschi che occupano oltre la metà del territorio.
Immancabile è una visita alla Rocca di Arona, fortificazione eretta dai Longobardi intorno all’XI secolo e circondata da un parco aperto al pubblico con vista panoramica sul lago.
Da visitare è anche il centro storico per poi chiudere la giornata con una passeggiata nel Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago, Patrimonio dell’Umanità UNESCO e accessibile gratuitamente da turisti e non.
Nella parte bassa della città si trovano il Palazzo di Giustizia – risalente al XV secolo – e Villa Ponti, oggi patrimonio comunale dove si organizzano ogni anno diverse mostre e convegni.
Arona riconosciuta tra i borghi più belli d’Italia
Nel 2018 Arona ha ricevuto la Bandiera Arancione, riconoscimento che viene assegnato ai Comuni che, oltre a godere di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità.
Il Touring Club, dal 1998, seleziona, certifica e promuove con la Bandiera Arancione i borghi eccellenti, con meno di 15mila abitanti, dell’entroterra. Marchio di qualità turistico-ambientale, è stata pensata dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita.
La cittadina sul Lago Maggiore si aggiunge a Orta San Giulio, portando a due le Bandiere Arancioni nel novarese marchio di qualità turistico ambientale. In totale sale a 31 il numero in Piemonte, la seconda regione più “arancione” d’Italia dopo la Toscana.
Tra i motivi che hanno portato Arona a ricevere questo riconoscimento ci sono il valore e la varietà dell’offerta storico-culturale, il contesto paesaggistico di pregio (Lago Maggiore) e la presenza di aree pedonali e ZTL all’interno del centro storico che ne migliorano la fruibilità turistica.