Villa Crespi - miglior ristorante italiano

IL MIGLIOR RISTORANTE ITALIANO AL MONDO È VILLA CRESPI

Villa Crespi - miglior ristorante italiano

A furor di popolo, TripAdvisor Elegge Villa Crespi Miglior Ristorante Italiano e Terzo Miglior Ristorante al Mondo. 

Villa Crespi è nata da un sogno. Una riva sul suggestivo lago d’Orta, un Palazzo Moresco che ricorda l’Oriente, un’esperienza cinque stelle lusso: questa dimora Ottocentesca ha fatto sognare e fa sognare migliaia di persone ogni anno.

Ci sono giorni in cui la realtà supera i sogni e questo è, indubbiamente, uno di quei giorni. TripAdvisor, la più grande piattaforma di ospitalità del pianeta, ha eletto il Ristorante di Villa Crespi “Cannavacciuolo” come miglior ristorante italiano, secondo miglior ristorante d’Europa e terzo miglior ristorante al mondo.

Il successo di Villa Crespi è, dunque, più internazionale che mai, come i sogni di chi abita la dimora ogni giorno: Cinzia e Antonino Cannavacciuolo, il Maître Massimo Raugi, la Direttrice Stefania Siani, i Sous-Chef Gabriele Tratzi e Simone Corbo e tutto lo staff, dalle cucine agli uffici. 

TripAdvisor: La Verità Prima di Tutto 

La grande famiglia di Villa Crespi ha raggiunto insieme un traguardo prestigioso, soprattutto quando si considera che, su TripAdvisor, sono gli ospiti gli unici e veri giudici di una struttura.

“Get the Truth, then go”, ottieni la verità e poi vai (a quel ristorante, ndr): così recita lo slogan di TripAdvisor. Per gli habitué dei ristoranti stellati e non, la verità è che Villa Crespi rappresenta l’eccellenza italiana. La struttura di Cinzia e Antonino Cannavacciuolo si classifica solo dopo il ristorante TRB Hutong di Pechino e l’Epicure di Parigi, andando a riempire la terza posizione nella classifica dei migliori ristoranti al mondo. 

Vent’anni di Successi Fino a Diventare Miglior Ristorante Italiano

Nell’anno del ventesimo anniversario di  Villa Crespi, dunque, un altro grande risultato si concretizza per Cinzia e Antonino Cannavacciuolo, che, elettrizzati dalla notizia, hanno commentato: 

“Questo risultato è motivo di grande orgoglio e soddisfazione. Rispetto lo scorso anno, la nostra presenza all’estero si è fatta più incisiva. Ringraziamo tutti coloro che hanno scelto di sedersi al nostro tavolo e ci hanno premiato con un giudizio positivo. È un momento bellissimo che vogliamo condividere con tutti i nostri collaboratori che danno ogni giorno il massimo per riuscire a raggiungere questi prestigiosi traguardi”.

Non resta che aspettare i successi che verranno in Casa Cannavacciuolo-Primatesta e – visti gli ultimi anni – sembra che la famiglia non voglia deluderci.


Gozzano

Gozzano, il piccolo paese dove riposa San Giuliano

Gozzano

Gozzano, sulle tracce di San Giuliano

Gozzano è un borgo che sorge sulla riviera meridionale del lago d’Orta. È ricco di splendidi siti di culto di matrice romanica.

Gozzano è un comune di circa 5.500 abitanti che sorge poco distante dall’estremità meridionale del lago d’Orta. Curiosa l’analisi del toponimo. Gozzano deriva dal termine latino “Gaudianum”, traducibile letteralmente come “luogo di godimento“. Dalla stessa matrice, inoltre, pare abbiano avuto origine cognomi come Godi o Godio, mediamente diffusi nel territorio locale.

Gozzano sorge in un territorio pianeggiante, circoscritta da una serie di colline dalla Valsesia e dal torrente Agogna che delimita il confine del comune.

La storia del borgo e di San Giuliano

Abbiamo visto chi era San Giulio, Il santo che diede il nome alla riviera ortense e al comune forse più rappresentativo, Orta San Giulio. Anche il comune di Gozzano è legato alla storia di San Giulio, più precisamente alla storia del fratello Giuliano, che proprio qui, sempre insieme a Giulio, costruì il novantanovesimo edificio di culto mariano, la bella chiesa di San Lorenzo, dove san Giuliano fu sepolto prima della traslazione avvenuta nel IX secolo presso la Basilica di San Giuliano.

In età medievale Gozzano era diviso in due centro distinti: la villa (a nord-ovest) e il vicus (a sud-est), intervallati in mezzo dalla piazza del mercato, diventata poi piazza San Giuliano.

Tra il X e l’XI secolo il colle dove sorge la basilica di San Giuliano fu fortificato e trasformato in castello, la cui prima menzione scritta risale all’anno 1015.
La curiosità: in località Sasso sorge un giacimento di fossili di “terebratula gozzanensis”, un fossile di conchiglia bivalve che nel 1880 fu denominata così proprio perché esclusiva del luogo.

Cosa vedere

Gozzano come abbiamo intuito è ricca di siti importanti dal punto di vista storico e spirituale.

Cominciamo dalla già citata Chiesa di San Lorenzo, a sud del centro abitato, fondata dagli stessi San Giulio e San Giuliano, come vuole la tradizione. Una tradizione che peraltro ha trovato sponde in recenti indagini archeologiche che hanno sostanzialmente confermato la narrazione agiografica: sono infatti state rinvenute le fondazioni di una chiesa paleocristiana, costruita probabilmente tra la fine del V e gli inizi del VI secolo, fondata nel luogo di una sepoltura molto venerata e identificabile con quella di san Giuliano.

A partire dall’VIII secolo la chiesa di San Lorenzo iniziò una lunga fase di declino, che culminò nel trasferimento delle reliquie di san Giuliano nella nuova basilica a lui dedicata e costruita all’interno del centro abitato. Nel 1141 il vescovo di Novara affidò la chiesa a un gruppo di laici, affinché la restaurassero e, poiché si era persa memoria della sua dedicazione originaria, fu dedicata a San Lorenzo martire.

Approfondimento doveroso appunto per la Basilica di San Giuliano, costruita appunto sul colle che domina Gozzano alla fine del IX secolo per ospitare il corpo di San Giuliano. L’edificio, al quale nell’XI secolo fu affiancata l’imponente torre campanaria ancora esistente, fu completamente ricostruito nel XII secolo, in forme simili a quelle della Basilica di San Giulio e ispirate alla struttura dell’antico Duomo di Novara. L’attuale costruzione della Basilica di San Giuliano risale invece ai primi decenni del XVIII secolo: all’interno spiccano due grandi tele con scene della vita di san Giuliano.

Da visitare a Guzzano sono anche la Chiesa della Madonna del Boggio, fuori dal centro abitato, la Chiesa di Santa Maria di Luzzara, piccola gemma ricca di affreschi del XV e XVI secolo e le chiese di San Biagio e della Purificazione di Maria Vergine, situate rispettivamente nelle frazioni di Alzate e Bugnate.

Photo by frank28883 on Flickr


Omegna

Omegna, un comune fra cultura e nature

Omegna

Omegna, un piccolo gioiello sul Lago d’Orta

Omegna è un comune situato all’estremità settentrionale del Lago d’Orta, circondato dalle montagne e percorso dalla Nigoglia.

Omegna è un comune italiano di oltre 15 mila abitanti, situato nella provincia del Verbano Cusio Ossola. Questo piccolo centro si colloca esattamente all’estremità settentrionale del Lago d’Orta, uno specchio d’acqua di origine glaciale considerato fra i più piccoli ma caratteristici del Nord Italia. Circondata dai monti, Omegna si riflette sulle acque del lago, per poi proseguire lungo la Nigoglia, un canale che accoglie poi le acque del torrente Strona, raggiunge il Toce e confluisce infine nel Lago Maggiore.

I luoghi culturali da non perdere

Nella cittadina di Omegna si possono ritrovare diversi luoghi di carattere culturale e religioso che vale la pena visitare. Fra questi rientra senz’altro la Chiesa parrocchiale di San Gaudenzio: situata a Crusinallo, la frazione più popolosa di Omegna, questo edificio è ritenuto, secondo la tradizione, una delle cento chiese fondate dal missionario greco San Giulio. La struttura originaria risalirebbe all’XI secolo, come testimoniano le fondamenta della prima chiesa e il basamento del campanile.

Lo stile architettonico in cui è stato costruito questo luogo sacro di Omegna è il romanico, anche se l’edificio di per sé è stato ampliato e presenta quindi delle modifiche di stile. Su un’altura accanto alla chiesa sorge poi l’Oratorio di San Rocco, chiamato dai locali “Chiesa del Castello”. Quest’ultimo è nato sulle rovine di un’antica torre medievale eretta dai Conti di Crusinallo che appartenevano al ramo dei “da Castello”.

Un’altra manifestazione architettonica da non perdere è il Ponte antico. Ritenuto per molto tempo un’opera romana, la struttura è in realtà un antico ponte di origine sforzesco-viscontea costruito solo dopo il 1490. Originariamente era composto da due arcate a tutto sesto poggianti su una pila centrale, ma si ipotizza che un grosso masso staccatosi dalla montagna nel 1920 abbia raso al suolo la prima arcata.

Costruita intorno all’XI secolo, quindi durante il Medioevo, la Porta la Valle, oggi detta Porta Romana, è una struttura storica di grande valore per Omegna: tale architettura, infatti, rappresenta ciò che rimane delle cinque porte che si aprivano sulle mura della città in quel periodo storico. Il territorio di Omegna vanta poi un grande passato industriale, la cui testimonianza è stato l’insediamento, da metà ‘800, della Ferriera e del Fabbricone Angeli-Frua, un’azienda tessile italiana nata nel 1896. Quest’ultima era il risultato dell’unione fra cotonifici e stamperie: di entrambi gli impianti restano ancora oggi significative testimonianze architettoniche a Omegna, oltre al villaggio operaio.

Le passeggiate più suggestive

Per quanto riguarda le bellezze naturali, è possibile scegliere fra diverse passeggiate e percorsi di trekking per ammirare splendidi paesaggi. Uno di questi è l’Anello di Quarna: si tratta di un itinerario accessibile a tutti che parte da Cireggio per ritornarvi. Seguendo le indicazioni che portano sulla mulattiera in direzione Santuario della Madonna del Fontegno, è possibile ammirare il Belvedere di Quarna Sopra, il laghetto artificiale di Vorio, i Laghetti di Nonio e boschi di aceri e castagni.

Bagnella-Nonio è il nome di un altro percorso consigliabile per gli amanti della natura che si trovano a Omegna. Dopo essere giunti a piedi a Oira, il sentiero continua verso Nonio, di cui si potrà visitare sia il centro storico che i suggestivi laghetti. Passando poi per Brolo, si ritornerà al punto di partenza, Bagnella, dove è possibile fermarsi per un pic-nic ne La Boschina, un’area attrezzata e ombreggiata.

Un altro percorso naturalistico consigliato è quello che collega Omegna al Mottarone. L’itinerario inizia incontrando subito un bosco e un punto panoramico, per poi passare il torrente “Rio Manera” e l’”Alpe del Barba”. Gli amanti della natura si potranno poi addentrare in un magnifico bosco di betulle, chiamato “Pian della Nave”, per giungere all’imponente roccia granitica dell’Omo. Alle pendici del Mottarone si incontra l’Alpe Mastrolino, da cui poter godere di una splendida vista su Omegna e sul lago d’Orta.