Miasino

Miasino, un borgo tra nobiltà e storia sul lago d'Orta

Miasino, la ricchezza della storia

Miasino è un piccolo borgo affacciato parzialmente sul lago d’Orta. Ricco di storia (e non solo) è una tappa inconsueta ma molto interessante.

Spunta, discreto ed elegante, sulla costa orientale del lago d’Orta. Un piccolo borgo che non arriva a mille abitanti, il cui cuore si situa all’interno di un verde falsopiano tra le montagne circostanti. Stiamo parlando di Miasino, meta caratteristica ma anche originale per un tour del lago d’Orta e punto nevralgico per numerose escursioni naturalistiche. Una delle sue due frazioni, Carcegna, si affaccia direttamente sul lago. L’altra, Pisogno, si trova invece sulle pendici del monte Formica.

MiasinoLa sua storia centenaria

Nonostante le dimensioni contenute e l’ombra di luoghi vicini, suggestivi e noti come Orta San Giulio e Ameno, Miasino “val bene” una visita per scoprire le sue antichissime origini, che lo portarono durante il Medioevo a far parte del grande feudo vescovile della Riviera di San Giulio, e per godere della sua anima nobile e raffinata.

Miasino, infatti, durante il Seicento e il Settecento si arricchì grazie alla presenza di famiglie borghesi o aristocratiche e abbellì il suo territorio con diverse residenze signorili.
Miasino, inoltre, può vantare ritrovamenti antichissimi, addirittura risalenti all’età del Ferro, cui apparterrebbero cimeli etruschi, in massima parte vasellame e terrecotte fregiate ritrovate in località Campello.

Miasino, insomma, vanta una doppia anima: storica e nobile. Entrambe da scoprire.

Cosa vedere

Tra le principali attrazioni che vanta il comune di Miasino rientra sicuramente la Chiesa parrocchiale di San Rocco, riedificata nel 1627 su progetto dell’architetto milanese Francesco Maria Richino. La facciata della Chiesa fu terminata nel 1933 dall’architetto torinese Carlo Nigra che intese rispettare il disegno originario. Questa Chiesa, proclamata monumento nazionale, presenta al suo interno un marmoreo altare seicentesco e importanti quadri e affreschi.

L’interno, appunto, ricco ed elegante, con pregevoli opere barocche e tardobarocche, realizzate da artisti locali e non, fu possibile in massima parte grazie alla generosità dei numerosi miasinesi emigrati fin dal Cinquecento in Toscana, soprattutto a Lucca, o nelle città lombarde, con in testa Milano.

Altra tappa obbligatoria nel centro di Miasino è senza dubbio Villa Nigra, di origini Cinquecentesche ma ampliata già nel Seicento e nel Settecento. Villa Nigra è un esempio di nobile residenza di campagna e oggi è di proprietà del Comune di Miasino.

Infine, altro edificio di interesse turistico è la chiesa parrocchiale della frazione di Pisogno, caratterizzata da una particolarissima facciata barocca.

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Gozzano

Gozzano, il piccolo paese dove riposa San Giuliano

Gozzano

Gozzano, sulle tracce di San Giuliano

Gozzano è un borgo che sorge sulla riviera meridionale del lago d’Orta. È ricco di splendidi siti di culto di matrice romanica.

Gozzano è un comune di circa 5.500 abitanti che sorge poco distante dall’estremità meridionale del lago d’Orta. Curiosa l’analisi del toponimo. Gozzano deriva dal termine latino “Gaudianum”, traducibile letteralmente come “luogo di godimento“. Dalla stessa matrice, inoltre, pare abbiano avuto origine cognomi come Godi o Godio, mediamente diffusi nel territorio locale.

Gozzano sorge in un territorio pianeggiante, circoscritta da una serie di colline dalla Valsesia e dal torrente Agogna che delimita il confine del comune.

La storia del borgo e di San Giuliano

Abbiamo visto chi era San Giulio, Il santo che diede il nome alla riviera ortense e al comune forse più rappresentativo, Orta San Giulio. Anche il comune di Gozzano è legato alla storia di San Giulio, più precisamente alla storia del fratello Giuliano, che proprio qui, sempre insieme a Giulio, costruì il novantanovesimo edificio di culto mariano, la bella chiesa di San Lorenzo, dove san Giuliano fu sepolto prima della traslazione avvenuta nel IX secolo presso la Basilica di San Giuliano.

In età medievale Gozzano era diviso in due centro distinti: la villa (a nord-ovest) e il vicus (a sud-est), intervallati in mezzo dalla piazza del mercato, diventata poi piazza San Giuliano.

Tra il X e l’XI secolo il colle dove sorge la basilica di San Giuliano fu fortificato e trasformato in castello, la cui prima menzione scritta risale all’anno 1015.
La curiosità: in località Sasso sorge un giacimento di fossili di “terebratula gozzanensis”, un fossile di conchiglia bivalve che nel 1880 fu denominata così proprio perché esclusiva del luogo.

Cosa vedere

Gozzano come abbiamo intuito è ricca di siti importanti dal punto di vista storico e spirituale.

Cominciamo dalla già citata Chiesa di San Lorenzo, a sud del centro abitato, fondata dagli stessi San Giulio e San Giuliano, come vuole la tradizione. Una tradizione che peraltro ha trovato sponde in recenti indagini archeologiche che hanno sostanzialmente confermato la narrazione agiografica: sono infatti state rinvenute le fondazioni di una chiesa paleocristiana, costruita probabilmente tra la fine del V e gli inizi del VI secolo, fondata nel luogo di una sepoltura molto venerata e identificabile con quella di san Giuliano.

A partire dall’VIII secolo la chiesa di San Lorenzo iniziò una lunga fase di declino, che culminò nel trasferimento delle reliquie di san Giuliano nella nuova basilica a lui dedicata e costruita all’interno del centro abitato. Nel 1141 il vescovo di Novara affidò la chiesa a un gruppo di laici, affinché la restaurassero e, poiché si era persa memoria della sua dedicazione originaria, fu dedicata a San Lorenzo martire.

Approfondimento doveroso appunto per la Basilica di San Giuliano, costruita appunto sul colle che domina Gozzano alla fine del IX secolo per ospitare il corpo di San Giuliano. L’edificio, al quale nell’XI secolo fu affiancata l’imponente torre campanaria ancora esistente, fu completamente ricostruito nel XII secolo, in forme simili a quelle della Basilica di San Giulio e ispirate alla struttura dell’antico Duomo di Novara. L’attuale costruzione della Basilica di San Giuliano risale invece ai primi decenni del XVIII secolo: all’interno spiccano due grandi tele con scene della vita di san Giuliano.

Da visitare a Guzzano sono anche la Chiesa della Madonna del Boggio, fuori dal centro abitato, la Chiesa di Santa Maria di Luzzara, piccola gemma ricca di affreschi del XV e XVI secolo e le chiese di San Biagio e della Purificazione di Maria Vergine, situate rispettivamente nelle frazioni di Alzate e Bugnate.

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Omegna

Omegna, un comune fra cultura e nature

Omegna

Omegna, un piccolo gioiello sul Lago d’Orta

Omegna è un comune situato all’estremità settentrionale del Lago d’Orta, circondato dalle montagne e percorso dalla Nigoglia.

Omegna è un comune italiano di oltre 15 mila abitanti, situato nella provincia del Verbano Cusio Ossola. Questo piccolo centro si colloca esattamente all’estremità settentrionale del Lago d’Orta, uno specchio d’acqua di origine glaciale considerato fra i più piccoli ma caratteristici del Nord Italia. Circondata dai monti, Omegna si riflette sulle acque del lago, per poi proseguire lungo la Nigoglia, un canale che accoglie poi le acque del torrente Strona, raggiunge il Toce e confluisce infine nel Lago Maggiore.

I luoghi culturali da non perdere

Nella cittadina di Omegna si possono ritrovare diversi luoghi di carattere culturale e religioso che vale la pena visitare. Fra questi rientra senz’altro la Chiesa parrocchiale di San Gaudenzio: situata a Crusinallo, la frazione più popolosa di Omegna, questo edificio è ritenuto, secondo la tradizione, una delle cento chiese fondate dal missionario greco San Giulio. La struttura originaria risalirebbe all’XI secolo, come testimoniano le fondamenta della prima chiesa e il basamento del campanile.

Lo stile architettonico in cui è stato costruito questo luogo sacro di Omegna è il romanico, anche se l’edificio di per sé è stato ampliato e presenta quindi delle modifiche di stile. Su un’altura accanto alla chiesa sorge poi l’Oratorio di San Rocco, chiamato dai locali “Chiesa del Castello”. Quest’ultimo è nato sulle rovine di un’antica torre medievale eretta dai Conti di Crusinallo che appartenevano al ramo dei “da Castello”.

Un’altra manifestazione architettonica da non perdere è il Ponte antico. Ritenuto per molto tempo un’opera romana, la struttura è in realtà un antico ponte di origine sforzesco-viscontea costruito solo dopo il 1490. Originariamente era composto da due arcate a tutto sesto poggianti su una pila centrale, ma si ipotizza che un grosso masso staccatosi dalla montagna nel 1920 abbia raso al suolo la prima arcata.

Costruita intorno all’XI secolo, quindi durante il Medioevo, la Porta la Valle, oggi detta Porta Romana, è una struttura storica di grande valore per Omegna: tale architettura, infatti, rappresenta ciò che rimane delle cinque porte che si aprivano sulle mura della città in quel periodo storico. Il territorio di Omegna vanta poi un grande passato industriale, la cui testimonianza è stato l’insediamento, da metà ‘800, della Ferriera e del Fabbricone Angeli-Frua, un’azienda tessile italiana nata nel 1896. Quest’ultima era il risultato dell’unione fra cotonifici e stamperie: di entrambi gli impianti restano ancora oggi significative testimonianze architettoniche a Omegna, oltre al villaggio operaio.

Le passeggiate più suggestive

Per quanto riguarda le bellezze naturali, è possibile scegliere fra diverse passeggiate e percorsi di trekking per ammirare splendidi paesaggi. Uno di questi è l’Anello di Quarna: si tratta di un itinerario accessibile a tutti che parte da Cireggio per ritornarvi. Seguendo le indicazioni che portano sulla mulattiera in direzione Santuario della Madonna del Fontegno, è possibile ammirare il Belvedere di Quarna Sopra, il laghetto artificiale di Vorio, i Laghetti di Nonio e boschi di aceri e castagni.

Bagnella-Nonio è il nome di un altro percorso consigliabile per gli amanti della natura che si trovano a Omegna. Dopo essere giunti a piedi a Oira, il sentiero continua verso Nonio, di cui si potrà visitare sia il centro storico che i suggestivi laghetti. Passando poi per Brolo, si ritornerà al punto di partenza, Bagnella, dove è possibile fermarsi per un pic-nic ne La Boschina, un’area attrezzata e ombreggiata.

Un altro percorso naturalistico consigliato è quello che collega Omegna al Mottarone. L’itinerario inizia incontrando subito un bosco e un punto panoramico, per poi passare il torrente “Rio Manera” e l’”Alpe del Barba”. Gli amanti della natura si potranno poi addentrare in un magnifico bosco di betulle, chiamato “Pian della Nave”, per giungere all’imponente roccia granitica dell’Omo. Alle pendici del Mottarone si incontra l’Alpe Mastrolino, da cui poter godere di una splendida vista su Omegna e sul lago d’Orta.